QUANDO È INDICATA LA RIABILITAZIONE DEL GINOCCHIO?
Il ginocchio è un’articolazione complessa e continuamente sollecitata.
La fisioterapista Marilena Donà ci spiega a quali patologie può andare incontro e qual è il ruolo della riabilitazione.
Ufficio Comunicazione Gruppo Data Medica
Come mai sono così frequenti dei problemi a carico del ginocchio?
La stabilità del ginocchio, a causa della forma delle ossa, è minima. Essa infatti viene garantita da una serie di strutture “dinamiche” non ossee, quali: menischi, legamenti, tendini, muscoli.
I menischi, uno interno ed uno esterno, hanno la funzione di cuscinetto e migliorano la compatibilità tra le superfici ossee, proteggendole dall’usura. I legamenti periferici (interno ed esterno) contrastano gli stress angolari; mentre i legamenti crociati limitano il movimento di traslazione anteriore o posteriore della tibia rispetto al femore.
Il ginocchio quindi è un’articolazione complessa che non è di per sé stabile e ben contenuta come ad esempio l’anca, che è grossolanamente paragonabile a una semisfera su un piatto; ma la sua stabilità è dinamica, cioè data da elementi (menischi, legamenti, tendini) che agiscono attivamente.
È comprensibile quindi che, oltre ad un trauma, anche il lavoro “di routine” che il ginocchio deve sostenere faccia sì che vada incontro a problematiche legate al consumo, poiché risulta continuamente sottoposto a carico.
A cosa serve la riabilitazione al ginocchio e quando è consigliata?
La riabilitazione del ginocchio è indicata quando l’articolazione subisce un trauma o un deterioramento, causato dall’età o da ripetuti solleciti, magari conseguenti a una specifica attività sportiva.
L’obiettivo principale della riabilitazione al ginocchio è quello di ripristinare l’equilibrio biomeccanico dell’articolazione stessa e di recuperare una normale funzionalità muscolo-articolare.
In cosa consiste la riabilitazione del ginocchio?
L’approccio riabilitativo è importante e diverso a seconda del problema che si va ad affrontare, possa esso essere l’esito di una distorsione, di un intervento ai legamenti o alle ossa o di una causa degenerativa. Non esistono pazienti uguali fra loro, neanche a parità di malattia e per questo, in base alla diagnosi e alle caratteristiche del paziente, viene deciso sempre un iter terapeutico personalizzato.
Può farci qualche esempio di terapie riabilitative per il ginocchio?
Prendendo come esempio la lesione del menisco, si può procedere per via conservativa eseguendo terapie strumentali come la TECAR terapia o il laser HILT e associare dei trattamenti manuali, esercizi propriocettivi ed esercizi di potenziamento. Inizialmente l’obiettivo è di disinfiammare, togliere il dolore e recuperare l’articolarità, successivamente il lavoro mira al recupero della forza e del controllo propriocettivo e della stabilità.
Per fare un altro esempio, nel caso di intervento al crociato anteriore già dai primi giorni è necessario eseguire una buona fisioterapia, che prevede le terapie strumentali come la tecar e il laser che servono per disinfiammare il ginocchio, togliere il dolore e ridurre il versamento. Parallelamente è necessario il lavoro manuale di un fisioterapista esperto sui muscoli e sull’articolazione, per recuperare il movimento del ginocchio ed iniziare esercizi di potenziamento per ricostruire la muscolatura che servirà a dare stabilità all’articolazione. Un aspetto importantissimo nella riabilitazione del crociato anteriore e posteriore è
il recupero della propriocezione, ossia la capacità di controllo che dà equilibrio e stabilità al ginocchio.
Intervista a Marilena Donà tratta da Medicina Moderna.
Fisioterapista, lavora presso Cemes dal 1991 e si occupa di riabilitazione del ginocchio dal 1996.
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